domenica 30 dicembre 2012

Come tutto ebbe inizio

Tutto ebbe inizio una fredda giornata d’inverno.

Ricordo che ero in casa e stavo alla finestra a sorseggiare un caffè bollente. Il mio umore era come il tempo che, indolente, osservavo al di là dei vetri appannati e gocciolanti della finestra del salotto.

Pioveva fuori e pioveva dentro di me.

Una pioggia triste, incessante, che intorpidiva i miei sensi, incurante del mio bisogno, di luce, di sole.
Una pioggia che, se osservavo la mia immagine riflessa, diventava pioggia di lacrime sul mio viso, rigato da un dolore sordo, amaro, senza alcuna speranza.

Mia madre, nell’appartamento accanto si era appisolata, sfiancata dal dolore della malattia.
Non era il periodo migliore della mia vita ma lei aveva bisogno di me e dovevo esserci.
Costretta in casa per molte ore al giorno, quel pomeriggio ricordo di aver preso un foglio da un block notes e una matita “rubata” dall’astuccio di mia figlia.
Insomma un foglio bianco.

E la domanda che subito è sorta spontanea è stata :” E ora?”

giovedì 27 dicembre 2012

Chi sono

Mi chiamo Daniela Ravasio e sono nata del 1959.
Ho una laurea in Lingue e letterature straniere e da sempre sono appassionata di ogni forma d’arte.

Una pennellata, la frase di un libro, la striscia di un fumetto, la parola recitata, il fraseggio di un brano musicale, sono le piccole sensazioni che accompagnano la mia vita di ogni giorno e delle quali ho necessita’ di nutrirmi come del pane quotidiano.

Mi piace riflettere, analizzare e pensare in solitudine.
Amo l’ordine, la pulizia mentale, il rigore dei confini netti, la sicurezza dei rapporti franchi. Odio la negligenza, la volgarita’ gratuita, l’arrogante incedere del tempo, l’incertezza delle cose che non posso controllare.

Raddrizzo i quadri perche’ le cose storte sono storte e solo rimettendole al loro posto, entro i loro giusti confini, riacquistano dignita’ e sostanza.
Proprio come le persone.

Dipingo da quasi cinque anni e non e’ stato facile passare dalla fruizione passiva di osservatore alla fase attiva della creazione ma la voglia di sperimentare e di capire mi hanno messa davanti a un foglio bianco sul quale ho iniziato a scrivere una nuova me, quella che inconsapevolmente custodivo dentro l’involucro costrittivo della mia vecchia pelle.
 
Ho scoperto molto e molto e’ da scoprire.